Fiducia, consulenza tradizionale e automatizzata


27-05-2024

Sul n.4/2024 di Bancaria è stato pubblicato un interessante articolo di Caterina Cruciani, Gloria Gardenal e Lorenzo Tonon dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia.La consulenza finanziaria robotizzata (robo advising o robo advisory) è vista da molti come un’opportunità per ampliare la platea degli investitori (minori costi e minor capitale investito iniziale). Analisi empiriche mostrano il potenziale di questo tipo di servizio in Italia, soprattutto all’interno di alcuni gruppi demografici, anche considerando il livello relativamente basso di alfabetizzazione finanziaria.

Questo articolo si concentra sui motivi per cui affidarsi a un consulente robotizzato, espandendo alcuni aspetti già in parte evidenziati in letteratura ed estendendo l’analisi a un aspetto meno considerato: il ruolo della fiducia nell’automazione. L’analisi empirica mostra che, analogamente alla consulenza tradizionale, ricevere un consiglio in linea con le proprie opinioni e idee preesistenti aumenta la propensione ad affidarsi a un consulente robotizzato (bias della conferma).

Inoltre, coloro che dimostrano una maggiore fiducia verso processi automatizzati (e non solo una maggiore conoscenza del servizio di robo advising) sono i soggetti che apprezzano di più il consiglio del consulente robotizzato e che sono più disponibili ad accettare la proposta a scapito della propria idea di investimento iniziale, quando le due divergono.

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